Con un anno di ritardo a causa della pandemia, il 23 luglio iniziano I Giochi Olimpici: storia e curiosità.
Un po’ di storia
Se c’è un sogno condiviso dalla maggior parte degli atleti agonisti è quello di partecipare ai Giochi Olimpici. Quelli che inizieranno a Tokyo sono per l’esattezza i 32° Giochi Olimpici dell’era moderna che ha come data di inizio il 1892, anno in cui si è iniziato a calcolare il periodo di 4 anni e che hanno come primi Giochi quelli del 1896 di Atene, in memoria del fatto che la Grecia fu la Patria delle prime competizioni.
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I primi Giochi Olimpici dell’era antica, ovvero dal 776 a.C. al 393 d.C., svolti in Grecia erano delle semplici manifestazioni sportive locali di importanza religiosa, svolta in onore di Zeus, che prevedevano esclusivamente la gara della corsa; poi con il passare degli anni si sono aggiunte discipline come il pugilato, la lotta e il pentathlon e avevano la durata di 5 giorni. I partecipanti potevano essere solo uomini greci liberi: venivano esclusi infatti gli schiavi, i barbari, gli assassini e le donne (per vedere la partecipazione delle donne ai giochi si deve aspettare il 1900, nell’ Olimpiade di Parigi).
Durante il periodo dei 5 giorni di gara le guerre in atto presenti nel territorio greco venivano sospese, si chiamava infatti “tregua Olimpica” a testimonianza del fatto che era un evento particolarmente atteso e sentito.
Con l’arrivo del cristianesimo e dell’impero Romano in Grecia, i Giochi persero di importanza fino a quando non vennero più svolti: venivano considerati come una semplice manifestazione pagana.
Per la rinascita dei Giochi si dovette aspettare il 1892 quando il barone francese Pierre De Coubertin, durante un congresso all’Università della Sorbona, chiese di riportare in vita tali competizioni: sosteneva infatti che una manifestazione basata sullo sport a cui potessero partecipare atleti di diverse Nazioni potesse unire i giovani e contrastare le guerre. Tuttavia, non fu propriamente così: durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale la manifestazione sportiva venne sospesa e nei giochi successivi alla Seconda Guerra venne impedita la partecipazione alle Nazioni che avevano iniziato il conflitto.
Anche in altre occasioni la situazione politica e storica presente interferì con il clima sportivo e di unione che invece il barone De Coubertin aveva auspicato: i Giochi Olimpici di Melbourne del 1956 furono boicottati da Spagna, Svizzera e Paesi Bassi in segno di protesta nei confronti della Russia. A Città del Messico alcuni atleti denunciarono episodi di razzismo presente negli Stati Uniti contro gli afroamericani; a Monaco di Baviera nel 1972 si verificò il primo attentato da parte di un gruppo di palestinesi contro gli atleti israeliani in segno di protesta per la situazione palestinese.
Nei giochi degli anni 70 e 80 ci furono anche in questi casi diversi episodi di boicottaggio: i Paesi Africani per protestare contro l’apartheid, gli Stati Uniti per protestare contro la Russia per il conflitto dell’Afganistan e nei Giochi Olimpici successivi fu la Russia in segno di protesta contro gli Stati Uniti a boicottare la partecipazione.
L’organizzazione dei Giochi e i suoi obiettivi
Per organizzare l’evento sportivo fu fondato nel 1984 sempre da Pierre de Coubertin il CIO ovvero il Comitato Olimpico Internazionale, un’associazione non governativa che ha sede a Losanna, in Svizzera, e che ha non solo il compito di organizzare l’evento ma anche lo scopo di incoraggiare e supportare la promozione dell’etica dello sport considerato come mezzo per promuovere la pace, combattere le disuguaglianze, promuovere stili di vita sani specialmente nei giovani, incoraggiare comportamenti sostenibili da un punto di vista ambientale e promuovere il paese ospitante la manifestazione cambia ad ogni evento.
Il CIO è considerato il massimo organismo sportivo mondiale che ha inoltre il compito di supervisionare l’organizzazione dei giochi, ricevere le candidature, decidere la sede di svolgimento dei giochi (ad esempio l’Italia sarà il paese che nel 2026 ospiterà l’edizione invernale dei Giochi).
Ma qual è la differenza tra il termine “Olimpiade” e “Giochi Olimpici”?
Spesso si usa impropriamente il termine “Olimpiadi” per indicare il periodo di gara, ma in realtà, il periodo di svolgimento delle competizioni si chiama “Giochi Olimpici” mentre con il termine “Olimpiade” si intende il periodo di 4 anni che intercorre tra un Gioco Olimpico e il successivo.
Il simbolo: i cinque cerchi
Le Olimpiadi hanno un proprio logo che è il simbolo più diffuso e conosciuto a livello mondiale: i cinque cerchi intrecciati tra di loro di colore azzurro, giallo, nero, verde e rosso su sfondo bianco.
I cerchi sono disposti tre nella parte superiore e due in quella inferiore e simboleggiano i cinque continenti (Africa nero, America rosso, Asia giallo, Europa verde, Oceania blu).
Inoltre, i colori utilizzati nel logo olimpico, sono i colori presenti in tutte le bandiere dei Paesi del mondo: un’ulteriore testimonianza del principio di uguaglianza e di non discriminazione tra paesi, presente nella Carta Olimpica di cui è testimone il Comitato Olimpico Internazionale.
Tokyo 2020… Tokyo 2021
L’anno scorso a causa della pandemia i Giochi Olimpici con sede a Tokyo sono stati rinviati a quest’anno: sono 27 i paesi partecipanti, 42 le discipline sportive e 306 le gare in programma. In questa edizione per la prima volta sono inserite 4 discipline: il karate, l’arrampica sportiva, il surf e lo skateboard.
Percio’ dal 23 luglio (giorno della cerimonia di apertura ma in realtà ci sono gare anche nei giorni 21 e 22) fino all’8 di agosto tutti a fare il tifo ai nostri azzurri ma in generale a tutti gli atleti che, con grande sacrificio, hanno guadagnato il pass per la partecipazione, che ricordiamolo, tutto è tranne che semplice.
E come si dice in questi casi “che vinca il migliore”.